Concorso per un Ospedale - San Giminiano

Anno concorso: 2008
Committenza: pubblica
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Il Progetto

Premessa 

La presente proposta progettuale nasce dall’analisi dello stato di fatto, del contesto paesaggistico, del rapporto tra lo “Spedale” e la Città e dal significato che questo particolare edificio ha per gli abitanti di San Gimignano e che potrebbe avere con le migliaia di persone che ogni giorno visitano la Città.

Dall’analisi si è passati alla formulazione di obiettivi primari, posti alla base del bando di progettazione ed alla definizione di obiettivi secondari, posti da noi nell’intento di interpretare i bisogni latenti dello “Spedale” e del luogo. 

Obiettivi e motivazioni delle scelte effettuate 

La proposta progettuale vuole essere la risposta agli obiettivi primari, posti alla base del bando di progettazione e agli obiettivi secondari, discendenti dall’analisi dello stato di fatto, nell’intento di interpretare i bisogni latenti del territorio e della città. 

Soluzione progettuale 

Il progetto è la risposta agli obiettivi prefissati, da qui si è iniziato. 

1) Si è partiti dalle parole di conforto di Santa Fina e dallo stretto legame con i cittadini. Si è da subito pensato di riservare una porzione del nuovo
 Ospedale, quella “Monumentale”, permeabile alla cittadinanza ed ai turisti in quanto portatore di un’importante memoria della città con relazioni che
 richiamano direttamente l’identità della comunità di San Gimignano ed in grado di diventare uno dei luoghi di riferimento; in grado di stabilire da qui in
 avanti nuove ed importanti relazioni.Per i turisti il primo incontro con la Città, con l’identità della stessa:
 museo di Santa Fina, Spezieria, vista panoramica; per i sangimignanesi, incontro con la propria storia, la propria Santa.
 Questa porzione Monumentale-turistica prevede oltre alla Chiesa:
 - il trasferimento dell’antica Spezieria e del laboratorio nella loro sede naturale.
 - la realizzazione della corte odorosa coltivata con antiche essenze, spezie, in grado di ricreare antichi odori.
 - una farmacia-spezieria dell’ospedale, accessibile anche dall’esterno che consenta di sperimentare “terapie “dell’olfatto”, che consenta di
   avvicinarsi ad antichi sapori-odori.
 - sale espositive permanenti su Santa Fina (storia, percorsi, iconografia,…miracoli),terrazza panoramica per apprezzare di una vista inedita sulla
   Città.

2) La disposizione dei reparti è stata pensata in questo modo:
 - al piano seminterrato sono stati previsti i Servizi collettivi: spogliatoi, mensa, sala riunioni, magazzini e locali tecnici (questi ultimi ricavati nel
   terrapieno esistente) in modo che siano vicino ai percorsi di servizio, ai parcheggi, alle zone di carico e scarico e staccati dalle aree
   accessibili al pubblico.
 - porzioni del piano seminterrato sono state lasciate sia alla Residenza Sanitaria Assistenziale con i locali lavanderia, stireria che al Centro
   Residenziale di Riabilitazione, è stata lasciata la piscina (ed i relativi locali tecnici) nella sua collocazione originaria, dotandola dei necessari
   locali di servizio e di un giardino pensile dal quale si può scendere al parco.
 - al piano terra sono stati collocati il Presidio socio-Sanitario e il Servizio di Guardi Medica e Turistica, la zona Turistica-Monumentale di cui al
   punto precedente e parte della Residenza Sanitaria Assistenziale collegata direttamente al piano seminterrato.
 - al piano terra è stato collocato l’appartamento delle Suore con proprio accesso e disposto su due livelli.
 - al piano ammezzato è stata collocata una porzione del Centro Residenziale di Riabilitazione.
 - al piano 1° sono stati collocati la Residenza Sanitaria Assistenziale, che si apre su un ampio giardino pensile, il Centro Residenziale di
   Riabilitazione e l’appartamento delle suore.
 - al piano 2° sono state collocate delle stanze, una cucina ed un soggiorno a disposizione dei parenti dei ricoverati nel complesso che
   provengono da lontano.
 - al piano 2° è stata prevista la terrazza panoramica accessibile a tutti che consente di apprezzare la Città da una visuale insolita.

3) Si è voluto creare un edificio accessibile a tutti, confortevole per tutti (malati e no) in grado di diventare un esempio. Quindi anche un luogo dove
 maggiormente si è a contatto con i problemi motori e sensoriali può diventare un modello per la Città, non solo per un diverso approccio
 all’accessibilità, non solo come soluzione per persone che hanno problemi motori, ma anche come appropriazione diversa dello spazio e della Città.
 Per far questo si è pensato di coinvolgere la natura, il luogo ed i 5 sensi nella ricerca di esperienze sensoriali diverse e differenti nel tempo.
 Chi ha problemi sensoriali o motori usufruirà degli spazi con sicurezza e comodità, chi non ne ha, troverà lo spazio funzionale, mutevole, interessante. 

 Vista: attenzione alle visuali panoramiche ed al soleggiamento. Pavimentazioni, corrimani e scale previsti con contrasti cromatici per consentire il
    transito sicuro a persone con problemi alla vista.

         - “cannocchiali” che si aprono dal piano terra, primo e secondo, verso valle e verso la Città consentono gradevoli viste.

         - aperture verso le corti consentono viste inedite e mutevoli a seconda delle stagioni.

         - colori e materiali locali, terrazzamenti verdi consentono l’inserimento armonico del fabbricato nel contesto. 

 Tatto: percorsi tattili e con contrasti tattili per consentire transito sicuro a persone cieche, ipovedenti e con pluriminorazioni; ma anche percorsi che
    diventano interessanti, fonte di gioco e di conoscenza per bambini,

         - impiego materiali diversi per zone pedonali e carrali;

         - inserimento di planimetrie tattili e scritte braille sul corrimano per dare riferimenti spaziali;

         - inserimento di essenze odorose per dare un riferimento spaziale a chi non vede ma in grado di dare sensazioni diverse

         - uso del ferro per parapetti ed elementi diversi, cambiano temperatura in base alla temperatura esterna e sono in grado di
      dare riferimenti spaziali a chi non vede; danno sensazioni sempre diverse a tutti. 

 Udito:

         - le coperture esterne in lamiera di rame consentono “l’ascolto della pioggia”,

         - le grandi aperture, le verande ed i giardini consentono di uscire ed ascoltare i rumori della natura. 

 Olfatto: l’inserimento di essenze aromatiche coltivate nelle corti e nel parco consentono di percepire fragranze diverse; diventano riferimenti
       olfattivi/spaziali per chi non vede; diventano un elemento di conoscenza.
 Gusto: nel parco sono stati introdotti porzioni di terreno da coltivare ad orto e verzure che possono essere tenuti dal personale e/o dai ricoverati.
      L’inserimento di piante da frutto e di porzioni di terreno da coltivare consente di poter mangiare direttamente dall’albero i frutti, consente di
      essere permeabili al sole basso nell’inverno. 
Temperatura, sole, pioggia, umidità, ombra: gli spazi di ricovero sono stati pensati per essere aperti il più possibile sull’esterno, sono stati previsti:

         - un “sistema del verde” (parco, i giardini pensili degradanti e le corti) i grado di abbassare le temperature con estive,

         - logge schermate in grado di proteggere dalla pioggia e di creare zone d’ombra. 


4) La struttura esistente.
 L’approccio progettuale è teso al mantenimento dei caratteri tipologici che connotano la fabbrica e, dove il degrado non ne ha compromesso
 irreparabilmente gli elementi costitutivi, al mantenimento dell’autenticità materica. 

 Le murature esistenti, da una prima analisi sommaria, non manifestano particolari situazioni critiche tali da ritenerle inadatte ad essere mantenute.
 Si prevede comunque di mettere in atto adeguati interventi di consolidamento che prevedono, per la parti di maggior degrado, la sostituzione dei giunti
 di malta incoerenti e, dove dal punto di vista strutturale dovessero essere richieste maggiori prestazioni di carico, di mettere in atto tecniche
 consolidanti quali betoncini armati, setti di ripartizione verticale, tutori in acciaio, ecc.
 Alla base delle murature, nella zona di contatto con il terreno si prevede l’affiancamento di cordoli perimetrali interni in calcestruzzo armato che
 verranno innestati alla base delle pareti tramite adeguati “speroni” rigidi.
 Questa tecnica, oltre a ridurre notevolmente il carico specifico attuale sul terreno, consente l’inserimento di vespai aerati che, in situazione di
 maggior criticità, potrebbero diventare “vespai aerati armati” (in sostanza diaframmi orizzontali di consistente rigidezza alla base delle murature).

 Dove si rendono necessarie aperture o nuovi varchi nelle murature portanti (per effetto delle scelte distributive della proposta progettuale) si prevede
 l’integrazione strutturale delle stesse murature mediante portali in acciaio e calcestruzzo armato, in grado di sgravare le concentrazioni di carico nei
 maschi murari che vengono a determinarsi per effetto delle nuove aperture. 

 Per quanto riguarda le strutture orizzontali si prevede, a livello generale, il mantenimento dei solai a volta con inserimento di elementi consolidanti
 all’estradosso in grado di stabilizzare le volte stesse e, attraverso l’utilizzo di particolari connettori, legare le murature perimetrali “generando” una vera
 e propria struttura scatolare.
 Questa tipologia strutturale garantisce prestazioni sismico-statiche decisamente superiori a quelle fornite da un sistema strutturale sostanzialmente  “disarticolato” come quello attuale.
 La stessa tecnica di rinforzo estradossale è prevista anche per i solai in latero-cemento esistente, molto probabilmente privi di cappa estradossale e
 quindi inadatti dal punto di vista normativo. L’insieme di: cappa armata, tiranti orizzontali, connettori a trazione ed a taglio, ecc., genera la formazione di
 ulteriori diaframmi orizzontali ai vari livelli di impalcato, garantendo anche in questo caso un migliore comportamento dal punto di vista sismico-statico.
 Per le coperture lignee vale quanto detto per gli impalcati: sarà principalmente la fase diagnostica che determinerà il grado di intervento. L’approccio è  comunque quello che, dove possibile, vede il mantenimento degli elementi strutturali (eventualmente integrati con appositi tutori in acciaio e/o legno).
 Tale “filosofia” conservativa è sempre da confrontare con l’impegno economico richiesto per la sua messa in atto: dove la conservazione risulta più
 onerosa della sostituzione si opterà per quest’ultima (fatto salvo per le parti eventualmente sottoposte a vincolo artistico e/o architettonico). 

5) Le nuove edificazioni.
 Il nuovo padiglione che ospiterà la Residenza Sanitaria Assistenziale è previsto con struttura portante di tipo a telaio ad elementi di acciaio e
 calcestruzzo armato. Tale scelta discende dal fatto che strutture di questo genere garantiscono una maggiore flessibilità in caso di ridistribuzioni
 funzionali future, oltre che un deciso migliore comportamento sismico.
 Le fondazioni sono previste di tipo a “travi rovesce a graticcio”, alla base dei pilastri, mentre alla base delle murature in calcestruzzo armato è previsto
 un cordolo continuo che verrà innestato nelle citate fondazioni a trave rovescia. 

6) Le finiture di facciata. 
 Le parti opache di tamponamento vedono abbinate tecnologie di nuova concezione di tipo “a secco” (che consentono alte prestazioni energetiche
 (estive ed invernali) con tecnologie di tipo tradizionale previste principalmente nelle aree dei seminterrati. I rivestimenti esterni sono del tipo a “facciata
 ventilata” (in particolare nell’ottica di migliore prestazione energetica estiva) e sono previsti in cotto toscano. L’impiego di questo materiale tradizionale,
 fortemente radicato nella cultura del luogo, attraverso l’uso di nuove forme ed elementi dal disegno semplice e “leggero” è orientato alla ricerca di un
 involucro dal carattere più ordinato, su allineamenti prevalentemente orizzontali, distendendo la “matericità laterizia” in forma omogenea e leggera sulle
 pareti. Gli stessi elementi orizzontali sono stati inoltre utilizzati sia per i frangisole (e parte dei parapetti) nel piano verticale, sia per quelli nel piano
 orizzontale. Le la parte monumentale è trattata ad intonaco nel rispetto del mantenimento del carattere originario della fabbrica.
 Particolare attenzione viene riposta nella progettazione dei serramenti esterni che, per la particolare esposizione ai raggi solari del sito, vedranno
 l’impiego di vetrate di tipo selettivo e basso emissivo montate su telai in alluminio di colorazione tale da integrarsi totalmente con i materiali di facciata.