Committenza: pubblica
L’area di concorso per la progettazione di un edificio polifunzionale (asilo, asilo nido e doposcuola) si inserisce all’interno di un contesto ricco di edifici dedicati alla collettività della Comunità di Aarau Rohr nel Cantone di Argovia in Svizzera.
Siamo partiti da due aspetti per il progetto:
- le due aree verdi paesaggisticamente rilevanti all’esterno dell’area di progetto che diventa una sorta di cerniera verde di collegamento tra queste due aree
- la struttura ad “albero” su cui si innestano gli edifici della collettività. L’albero di Tiglio all’interno dell’area di progetto che ha una valenza affettiva/simbolica per la Comunità.
L’ALBERO è:
riparo, casa (l’albero come corpo abitabile, come protezione dalle intemperie), vita, mutamento, crescita, nutrimento, riferimento, punto di orientamento, punto di incontro, memoria, vive a lungo cresce e vede il susseguirsi delle generazioni.
L’ALBERO rappresenta quello di cui ha bisogno una collettività per vivere e per crescere, non a caso è stato scelto l’albero di Tiglio come elemento in cui riconoscersi dalla comunità di Rohr. Il Tiglio ha una foglia che richiama un cuore, richiama l’affetto, l’amore….
il nuovo complesso si chiamerà KINDERlinde (il tiglio dei bambini).
Il progetto prevede:
nuovi alberi rafforzano il collegamento fisico e simbolico tra le due aree verdi importanti, come se gli alberi migrassero e si incontrassero nel centro della Comunità di Rohr.
Un innesto sul “tronco” di questo albero esistente come un nuovo ramo che parte dal Tiglio; cresce il KinderLINDE.
L’innesto rigenera “l’ALBERO” esistente, i percorsi si riorganizzano su nuovi “rami” (in un possibile futuro), le foglie si staccano dal nuovo ramo e vanno ad appoggiarsi al suolo ridisegnando la grande area libera tra gli edifici della collettività.
I semi dei frutti del nuovo ramo (i bambini) cresceranno in un ambiente ricco di esperienze e stimoli ed una volta cresciuti daranno nuovo vigore alla Comunità di Aarau Rohr.
Spazi dell’educazione come cellula viva nel tessuto culturale e sociale, come elemento rigenerante; c’è quindi una rigenerazione urbana ed una rigenerazione sociale.
Il progetto si inserisce in modo armonico nel contesto costruito, non cerca la mimesi, ma un linguaggio in grado di dialogare senza prevaricare sull’esistente.
I due edifici si snodano da una piazzetta centrale su un “ramo” che entra in profondità.
Il “ramo” sale in verticale con un corpo scale/lift e da accesso alla grande copertura ad albero che rafforza simbolicamente questo collegamento, un grande ALBERO che si apre tra gli alberi; amplia gli spazi verdi, amplia la percezione, mette in collegamento visivo le aree libere paesaggisticamente importanti.
La copertura è “abitabile” per avere uno spazio diverso a disposizione dove si possono fare esperienze diverse diventa orto/serra/tenda spazio esperienze.
Gli edifici si presentano come due gusci che “proteggono” i bambini, ma che hanno le parti basse per lo più calde e permeabili alla vista. Un rivestimento in doghe di legno crea permeabilità diverse per bambini e per adulti.
Le facciate si deformano per accogliere e proteggere (compreso le biciclette); le facciate diventano gioco (su parete), panche, insegna; gli ingressi sono caldi (legno) come l’ingresso di una tana.
Le facciate si aprono in grandi vetrate ad altezze diverse verso il sole del mattino, verso gli spazi verdi, verso il sole del pomeriggio.