Anno di ristrutturazione: 2000 - 2010
Committenza: privata
Il podere oggetto di intervento, denominato S.Agnese, rappresenta un esempio di “casa leopoldina” tipica della Val di Chiana e realizzata a fine settecento per volontà del duca Pietro Leopoldo. Nel suo ampio progetto di bonifica (oltre all’applicazione di tecniche avanzate atte ottenere una buona regimazione idraulica) pensò alla qualificazione dell'insediamento umano promuovendo l'avanzamento sociale ed una migliore condizione di vita e di lavoro per i residenti. Venne adottato il tipo di casa colonica a blocco ed isolata, sviluppata su due piani, coperta da tetto a padiglione, sormontata dalla torretta centrale ed arretrata della colombaia, caratterizzata sulla facciata meridionale da portico e loggia ad una, due o tre aperture, e dimensionata alle capacità lavorative della famiglia numerosa.
Più precisamente, sotto l'aspetto planimetrico distributivo, di tipo edilizio si articolava in un pian terreno pavimentato in pietra e adibito a stalle, cantina, tinaia, ed in un piano superiore, pavimentato a mattoni, riservato all'abitazione vera e propria con le camere disposte a corona intorno al grande vano, di passo, della cucina dotata di un capiente focolare, considerata il "cuore" della casa.
Il podere è stato ritrovato, ai primi degli anni novanta del secolo scorso, privo di torretta e con un ampliamento di metà ottocento (visibile già dall’esterno nella tessitura muraria in mattoni) destinato a tabaccaia (locale su due piani utilizzato per l’essicazione del tabacco).
Considerata la vastità degli spazi, interni ed esterni, tre gruppi di amici con la voglia di recuperare (almeno nel tempo libero) il contatto con la terra hanno deciso di condividere l’investimento e creare all’interno dello stesso edificio tre abitazioni. La scelta progettuale ha lasciato che le destinazioni originarie alloggiassero le nuove unità abitative: un piano terra destinato a stalle e caratterizzato da ad archi e solai voltini; un piano primo già residenza con copertura il legno e mattoni ed il locale tabaccaia, distribuito su tre livelli, tra loro connessi da un doppio volume costituiscono le tre residenze dei nuovi proprietari.
L’edificio era in uno stato di conservazione tale da consentire la possibilità di salvaguardare gran parte degli elementi storico-architettonici in esso presenti (murature, solai, copertura).
Le parti mancanti, in particolare i solai sono stati costruiti in struttura metallica ed impalcati in legno, facilmente rimovibili e comunque connotabili come nuovi interventi.
Le murature e le facciate esterne, risanate, con intonaci di calce hanno lasciato immutato l’aspetto originario della casa.